Ipazia Di Maggio
Casa mia


Casa mia è la più bella che ci sia 
perché ci vivo bene e trovo tregua dalle stanchezze della vita.
Casa mia l'ho comprata quando avevo venticinque anni.
La maggior parte dei miei coetanei pensava, giustamente, a conseguire 
la laurea o al luogo dove passare il venerdì sera.
Io invece pensavo solo a come pagare le rate del mutuo. 
Con  il  senno  di  poi  non  so  se  lo  rifarei,  perché  sono  stati  anni  di 
sacrifici.
Ma tanto che importanza ha? Io guardo solo avanti.
Casa mia è piccola e perfetta perché le mie esigenze sono sobrie, i miei 
sentimenti  semplici  e  i  miei  pensieri  sono  labirintici  quindi  si  trovano 
meglio in spazi ristretti così non si complicano.
Casa mia era solo mia poi per caso è diventata anche tua, così ci stiamo 
bene  in  due  e  abbiamo  trovato  posto  anche  per  un  gatto,  che  guarda 
attonito il nostro esperimento di vita congiunta.
Ma le umane esigenze si allargano e vanno alla ricerca di quello che non 
c'è,  casa  mia  è  diventata  troppo  piccola  e  abbiamo  cercato  una  casa 
grande e perfetta per la nostra combinazione amorosa.
Solo il gatto non ha desideri e sta bene dove si trova.
La  casa  è  diventata  il  principale  motivo  di  litigi,  dissapori  e 
incomprensioni, e la nostra combinazione amorosa non combacia più in 
modo perfetto.
Sono passati tanti anni e la grande casa perfetta ancora non c'è, ma nella 
piccola  casa  perfetta  è  cresciuta  e  maturata  la  nostra  complicata 
combinazione amorosa.
È cresciuta così tanto che è diventata come una grande casa imperfetta.


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