Roberta De Piccoli


memoria del tempo, non ho
un tuo sciogliersi marmoreo
ritratto sui vetri, non ho 
l’esatta scansione del nome 
a calce sui cumoli in cortile.
ma uno scrosciare, all’angolo, 
d’applausi alla radio; i passi,
una selezione: fila lunga di mattoni 
e finestre funky, una sezione d’archi. 
un colpo di tosse. appoggia, 
la mano, appoggiala al viale 
di pesche della passata estate. 
un profumo di pasta gialla, 
coperto fradicio di pubertà. 
notturno silenzioso e appena
oscuro, nocciolo. violento. pacifica 
la porta chiusa. nell’intervallo
dimentico, denuda la mano
di casa.