Filippo Fantoni
Via Sadoleto 76
L'Arma era di legno, auto costruita, preferibilmente legno di bosso, da
levigare con la carta vetrata grana 200, legno difficile da trovare, ce
n'era un piccolo tratto di siepe nel giardino di Paolino, malandato per
le troppe incursioni notturne o si andava direttamente ai Giardini
Pubblici col rischio di essere beccati dal custode o peggio ancora dalla
“Gafa”, la stessa che sbucando all'improvviso da dietro un albero ti
sequestrava il pallone quando giocavi a calcio sulle aiuole del Parco.
Allora andava bene anche il legno di pero o quello di ciliegio o di
qualsiasi altro albero, più facili da trovare nei giardini che circondavano
quasi tutte le case della strada.
Per gli elastici c'erano varie possibilità: strisce ricavate da vecchie
camere d'aria, meglio se di auto, meglio ancora se di camion, ottenute
dopo insistenti richieste e lunghe attese dal gommista Marino di
Piazzale Risorgimento; in mancanza andavano bene anche gli elastici da
mutande recuperati di nascosto dal cestino dei rammendi della nonna,
ma erano poco potenti e si rompevano facilmente. I “ricchi” esibivano
con malcelata indifferenza i quadrettoni comprati alla Pirelli in Piazza
Grande e facevan sbavare di invidia i “poveri” con gli elastici per
mutande.
Il portasassi era di stoffa grezza, doppia per avere più resistenza,
specialmente nei punti d'attacco degli elastici. Ma il massimo era di
cuoio o di pelle e il calzolaio Remo di Via Tiraboschi si lasciava
facilmente impietosire, fra i discorsi e i commenti sulle imprese di
Coppi al Giro o al Tour, e un ritaglio di tomaia o una “lingua” di scarpa
vecchia la trovava sempre.
Questa era l'Arma, si portava infilata alla cintola dei pantaloni, i sassi o
per i soliti “ricchi” le biglie, nella tasca destra. E anche qui c'era un
massimo: le sfere di acciaio o i dadi esagonali da bullone, che il
meccanico Marione ti lasciava cercare rovistando dentro al bidone degli
scarti ferrosi.
Questa era l'Arma, chi la esibiva appesa al collo sapeva di correre un
grosso rischio: una mano furtiva, all'improvviso, afferrava la forcella, la
tirava verso il basso e di colpo la lasciava andare...... ed era come un
uppercut al mento.
Questa era l'Arma, mai o quasi mai usata contro la persona. Vittime
preferite le lucertole ferme al sole sul muro del Convento delle
Salesiane all'inizio di Strada delle Morane, i topi e le rane dei Canali di
San Pietro e dell'Archirola, ma anche, di sera e con successiva rapida
fuga, i vasi dei fiori nei giardini e le lampade dell'illuminazione
pubblica che pendevano a metà strada dai fili tesi fra le case.
Questa era l'Arma.